centro
congressi italia La
progettazione urbana ha ruotato intorno ai seguenti aspetti:
A - costituire il centro congressi come un unico volume edilizio semplice e stereometrico in grado di riproporre la caratteristica di continuità della parete come quinta urbana, e dimensionalmente omogeneo alla scala tipica del nucleo originario dell'EUR; B - estendere il principio di supremazia della pianta alle tre dimensioni dell'edificio immaginando il volume come massa dalla quale poter ricavare per sottrazione vuoti/spazi pubblici tridimensionali; C - stabilire un rapporto diretto e non mediato fra volumetria del nuovo edificio e spazi vuoti di contorno, riconfigurando strade e piazze secondo il criterio del fronte continuo sulla via C. Colombo e dei vuoti pedonali lungo il percorso interno. Ne consegue un corpo edilizio alto circa 21 ml in continuità con i fabbricati del nucleo originario dell'EUR, quinta sulla via C. Colombo. Il volume, pur rimanendo sempre unitario, è suddiviso in tre elementi: A - un blocco che riedifica la quinta muraria sulla via C. Colombo in continuità con il museo Pigorini, caposaldo finale del nucleo «antico» dell'EUR; B - una piazza di 9000 mq, in parte coperta, fulcro centrale dell'edificio; C - un terzo volume che forma una nuova quinta urbana, traforata verso il margine del lotto delimitato dai corpi frammentari delle palazzine degli anni '50-'60 |
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BIBLIOGRAPHY
A.
Muntoni, «Trasversalità.
12 giovani gruppi romani», in «Metamorfosi»,
n.42/43, giugno 2001
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